Accompagnamento al fine vita
Quando ogni cura lascia spazio alla presenza, l’amore continua a prendersi cura.
Nessuno, durante il percorso universitario, ci insegna davvero come accompagnare un animale nel suo passaggio finale.
Ci viene insegnato a curare, ad agire, a “fare qualcosa”, ma non a stare.
E, soprattutto, ci viene insegnata una sola via: quella dell’eutanasia.
Ma non sempre è ciò che gli animali realmente desiderano.
Se potessero scegliere, e molte volte, attraverso la comunicazione empatica, me lo hanno espresso, preferirebbero vivere questo passaggio in modo naturale, con accanto le persone che amano, nel calore della loro casa, accompagnati solo da presenza, rispetto e amore.
Arriva quel momento in cui ogni terapia medica è ormai inutile, e l’unico gesto possibile è quello della presenza consapevole e compassionevole.
Con il tempo, grazie alla comunicazione empatica con gli animali, ho compreso che gli animali sanno morire.
Per loro la morte è un passaggio naturale, un ritorno. Quando sentono che la loro missione nella famiglia è compiuta, sono pronti a lasciare il corpo con serenità, senza paura o attaccamento.
L’eutanasia è uno strumento prezioso e, in alcuni casi, rappresenta un atto di grande amore e rispetto, ma non è l’unica via.
Esistono percorsi di accompagnamento dolce e naturale, nei quali l’animale può andarsene nei propri tempi, circondato dalla presenza amorevole della sua famiglia. In questi momenti, il nostro compito non è “fare”, ma esserci.
La paura più grande delle persone è che il proprio animale debba necessariamente soffrire, ma questo non è vero.
Grazie alle cure palliative, è possibile accompagnare l’animale verso il fine vita senza dolore, garantendogli comfort, dignità e tranquillità fino all’ultimo istante.
Molte famiglie temono anche di non essere in grado di gestire il momento, di trovarsi impotenti o sole: ma non è detto che questo accada. Con il giusto sostegno, il passaggio può diventare un’esperienza profonda, piena d’amore e di presenza.
Come accompagno la famiglia e l’animale
Il mio ruolo è quello di sostenere sia l’animale che la famiglia in questo passaggio delicato, aiutando a trasformare il dolore in consapevolezza e amore.
Attraverso:
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Ascolto empatico, per comprendere i bisogni dell’animale e della famiglia.
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Cure palliative personalizzate, per alleviare ogni forma di sofferenza e garantire comfort fisico ed emotivo.
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Comunicazione intuitiva, per entrare in contatto con l’animale e capire cosa desidera e di cosa ha bisogno in questo momento.
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Sostegno alla famiglia, con dialogo, floriterapia, pratiche meditative e di visualizzazione.
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Accompagnamento nel lutto, per comprendere, elaborare e trasformare le emozioni che emergono dopo la perdita.
A volte gli animali scelgono di restare energeticamente accanto ai propri umani, finché non si sentono pronti a lasciarli andare: è un gesto d’amore profondo.
Anche dopo la morte, è possibile entrare in comunicazione con loro per ricevere messaggi di pace, gratitudine e continuità del legame.
Questo percorso non toglie il dolore, ma lo illumina.
È un modo per onorare la vita, la morte e l’amore che ci unisce ai nostri compagni animali, accompagnandoli con rispetto, dolcezza e presenza, fino all’ultimo respiro… e oltre.
