la mia visione
La malattia nei nostri animali
Condivido con voi il messaggio che Bach ha voluto donarci “la malattia non è altro che un conflitto fra la nostra anima e la nostra psiche”, è un mezzo, un messaggio dall'anima che ci viene donato per porre l'attenzione su quel conflitto che spesso non vogliamo guardare.
La malattia che è nel corpo, ma non origina da esso, non può essere guarita assumendo delle pillole o eseguendo dei protocolli standardizzati. Con essi la malattia può essere alleviata, possono essere spenti i sintomi, può essere rimandata, ma se non si scende fino alla causa della malattia, il suo nucleo rimarrà sempre attivo e pronto a manifestarsi appena un altro evento della vita sfuggirà noi.
Anche gli animali hanno un’anima, ed uno scopo in questa vita. Come noi, anche loro partecipano allo stesso percorso evolutivo, senza dimenticarci delle piante e dei cristalli.
Quando i nostri animali si ammalano, difficilmente tale malattia nasce da un contrasto fra la loro psiche e la loro anima, essi non hanno un ego (approfondisco questo argomento nel corso "Il mondo spirituale degli animali").
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I loro sintomi possono insorgere da: 1. fattori genetici ovvero karmici, connessi ad esperienze di vite passate, 2. essendo loro legati strettamente alle nostre vite si ritrovano a portare sul loro corpo le nostre problematiche, 3. conflitti personali (esperienze shoccanti, relazioni disarmoniche fra membri di uno stesso branco ecc.)
Dalla mia esperienza diretta di questi anni posso affermare che più del 98% dei casi che ho seguito, essi rappresentano un'immagine della nostra anima, che riflette ciò su cui dobbiamo concentrare la nostra attenzione.
Si trasformano in un palcoscenico che mette in scena la nostra problematica. Gli animali domestici hanno scelto, in questa incarnazione, di mettersi al nostro servizio per amore, di starci accanto condividendo tutto, il bene e il male (apparente) e così grazie anche a noi e alle esperienze che condividiamo con loro essi possono evolvere ad un altro livello di coscienza e dunque di anima.
Questo transfert (uomo-animale), che si verifica non solo sul piano materiale, ma anche sul piano delle energie sottili, può manifestarsi perché loro non presentano gli scudi e le maschere, che danno vita al nostro ego, che invece noi negli secoli ci siamo costruiti per sopravvivere nel mondo.
Viviamo all’interno di un Universo in cui tutto è energia e frequenza, siamo tutti apparentemente separati, ma in realtà siamo tutti collegati e in risonanza l’uno con l’altro e con l'ambiente che ci circonda.
I nostri animali, che vivono a stretto contatto con noi, empatizzano con tutto ciò che noi sentiamo e pensiamo, tutto assorbono e non solo le nostre energie coerenti alla vita (gioia, amore, pace, gratitudine), ma purtroppo anche quelle dissonanti (paura, odio, rancore, ansia).
Il mio approccio prende forma dunque da queste considerazioni, studi, scoperte, intuizioni, esperienze dirette e dal sapere che molte anime illuminate hanno condiviso con noi.
La problematica del nostro animale, non può essere scissa da noi stessi, e non può essere, infondo, scissa dalla persona che si prende in carico di guidare entrambi verso un percorso di crescita e consapevolezza maggiore. Si viene a creare un triangolo.
La malattia non deve più essere vista come un male, ma come un messaggio, un simbolo, che porta con sé un significato profondo, che può cambiarci la vita. In questo caso ci vengono in aiuto gli studi effettuati ad esempio da Reinville, Dahlke, Hillman e Hamer (ma ce ne sono tanti altri) sulla psicosomatica.
In caso di malattia, bisognerebbe percorrere una via, che esiste solo dentro di noi, per risalire fino all'origine della dissonanza.
Il mio ruolo diventa esclusivamente quello di accompagnatrice, non di guaritrice, nessuno cura nessuno, noi siamo totalmente in grado di manifestare la nostra autoguarigione.
Concludo dicendo che dovremmo essere grati ogni giorno ai nostri amici animali per il servizio che svolgono nelle nostre vite, per l'amore incondizionato che ci riservano e per le attenzioni costanti che ci dedicano.

